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La risposta estetica nel Poetry Slam. Frame analysis e fenomenologia della performance

Mille Gru Edizioni

Il fenomeno culturale del poetry slam nasce negli anni Ottanta a Chicago ed è oggi diffuso a livello mondiale. Si tratta di una nuova pratica poetica che prevede un format fisso per una gara di poesia performativa. Le sue regole sono poche e semplici: ogni poeta ha tre minuti di tempo per proporre la sua performance; non sono ammessi costumi, musica e oggetti di scena; i testi devono essere originali; la giuria è rigorosamente popolare e formata da cinque persone estratte a sorte tra il pubblico.

Il mio lavoro punta ad analizzare la scena slam italiana applicando gli strumenti ermeneutici della Frame analysis di Erving Goffman (1974) e dell’approccio interpretativo del reader-response criticism. L’obiettivo è quello di capire come lə slammer (ovvero i poeti e le poete che partecipano alla gara) creano le loro performance avendo in mente un certo uditorio implicito (Iser, 1978). Dopo una breve presentazione storica del movimento nell’introduzione, lo studio si struttura in due macro-capitoli. Il primo è dedicato all’analisi del frame poetry slam, cioè alla definizione della situazione sociale creata dall’evento, che influenza le aspettative degli spettatori.

Il secondo capitolo è incentrato sullo studio della fenomenologia della performance portata sul palco dagli slammer, a partire da un’attualizzazione dei concetti della teoria della risposta estetica di Wolfang Iser, che indaga la costruzione del significato creato dalla relazione tra testo e lettore. Viene inoltre proposta una classificazione degli stili che più rappresentano il genere della slam poetry sulla base del criterio dell’effetto che i performer intendono suscitare nello spettatore, poi esemplificata dall’analisi di alcune performance.

Dalla postfazione di Giuliano Logos, vincitore della coppa del mondo di poetry slam 2021:

“Lavori come questo hanno anche lo scopo di porre uno specchio davanti alla bislacca bestia policefala dalle infinite corde vocali che è la scena slam e di costringerla ad un test di autoconsapevolezza, perché nel riconoscerci, o nel non riconoscerci, avremo costruito ciascuno e ciascuna un’immagine di noi. […] E se non vogliamo farlo per noi, facciamolo per il prof del 3022 della Cattedra di Poesia Orale Italiana dello Scorso Inizio Millennio che altrimenti non saprà dove raccapezzarsi o, ancora meglio, per lo studente del 3022 che, se falliamo la Prova della Storia come certi brani falliscono (anche scientemente) la Prova della Carta, potrebbe semplicemente non avere mai l’occasione di frequentare un corso di Poesia Orale Italiana dello Scorso Inizio Millennio.” 

Sulla spoken music in Italia: i progetti del collettivo Zoopalco

In Italia si intende per spoken music una ricerca che intreccia la spoken word poetry – vale a dire poesia composta per essere performata dal vivo di fronte a un pubblico – con la musica e che da dieci anni ha in Italia il suo principale promotore nel Premio Dubito di poesia con musica. Il mio articolo intende proporre una definizione del fenomeno della spoken music italiana a partire dallo studio di tre progetti del collettivo Zoopalco, per capire come poesia, musica, video e performance dal vivo si influenzano e che tipo di uditorio implicito (Iser, 1978) hanno in mente gli artisti per le loro opere intermediali. Verranno presi in considerazione i seguenti progetti: IMPRE di Mezzopalco è un’antologia dedicata a modelli imprescindibili della poesia orale in un concerto di sole voci; C4MG1RL di Monosportiva Galli Dal Pan propone una poesia narrativa su pornografia e autodeterminazione in salsa electro-pop; Urla dal confine di Osso Sacro è una rielaborazione delle narrazioni orali e sonore della tradizione del territorio sannita.

Quaderni Slam

In Italia il poetry slam e la spoken word poetry non sono stati ancora oggetto di grande attenzione da parte della critica accademica. Quando studiavo per la mia tesi di laurea sul poetry slam italiano una delle più grandi sfide era la pressoché totale mancanza di testi di letteratura secondaria. L’interesse da parte di giovani studiosə si è rivelato tuttavia crescente negli ultimi anni e per colmare questo vuoto critico è nato il progetto Quaderni slam. Si tratta di una collana digitale sotto la mia direzione per Mille Gru edizioni e realizzata in collaborazione con LIPS – Lega italiana poetry slam, che ha l’obiettivo di aprire un dialogo tra la scena italiana e internazionale di poetry slam e il mondo dell’Accademia.

Saranno pubblicati studi, tesi di laurea, ricerche di carattere multidisciplinare che spazieranno dall’analisi del testo alla  sociologia, dalla fenomenologia dell’arte alla pedagogia, dalla teoria queer allo studio della performance orale.

L’associazione sin dal titolo del progetto della parola quaderni, spesso usata per pubblicazioni di carattere accademico, e del termine chiave slam, abbreviazione di poetry slam, ma anche «scossone», «colpo» in traduzione dall’inglese, rappresenta proprio la volontà di risvegliare l’interesse per questo oggetto di studio. Sebbene il movimento dello slam sia nato con l’intenzione di porsi come controcultura rispetto alla poesia riconosciuta dall’establishment letterario, chi sta portando avanti il progetto è fermamente convinto che a circa quarant’anni dalla sua origine sia ormai impossibile ignorarne la portata nello studio della poesia contemporanea.

L’obiettivo è quello di colmare il vuoto critico attuale di pubblicazioni sull’argomento in Italia e promuovere il riconoscimento del ruolo del poetry slam nel riportare al centro del campo letterario un nuovo modo di fare poesia legato a una dimensione orale e performativa, per molto tempo rimasto da parte con l’egemonia della poesia su carta.

Anime del progetto sono Dome Bulfaro, direttore della casa editrice, e Nicolas Cunial, responsabile di redazione.

Le pubblicazioni sono disponibili in formato digitale, scaricabili gratuitamente dal sito web della casa editrice.

PhD

Per il mio dottorato di ricerca all’Università dell’Aquila sto lavorando su un progetto dal titolo:

La poesia performativa degli anni 2000: poetry slam, spoken word e spoken music in Italia

ABSTRACT

 Il poetry slam e la spoken word poetry sono arti performative praticate in tutto il mondo e che in Italia hanno ricevuto finora scarso interesse da parte della critica accademica. Entrambe si inseriscono nell’area più generica della ‘poesia performativa’ con cui si intende un tipo di poesia pensata per essere performata di fronte a un pubblico, in digitale o dal vivo, e che quindi si differenzia notevolmente dalla poesia su carta nella costruzione di uno specifico uditorio implicito (Iser, 1978), cioè negli effetti che lə poetə performer programma affinché vengano attuati dal e nel suo spettatore. Anche in Italia poetry slam e spoken word sono in grande crescita e gli artisti cominciano a porsi il problema di come distribuire e conservare le proprie opere su un supporto o medium specifico, adatto a trasmettere la dimensione orale e corporea che è la cifra della poesia performativa. Il mio progetto di ricerca mira a mappare le diverse possibilità di distribuzione e curatela già esistenti per poetry slam e spoken word e di ipotizzarne di nuove. Parallelamente, ci si propone di creare un canone di poetə performativə degli anni 2000 che si occupano di poetry slam, spoken word e spoken music e di analizzare i sottogeneri a cui le loro opere appartengono e gli specifici framework (Goffman, 1974) in cui possono essere inserite.